Area Ex IP

La conferma che il suolo della ex raffineria era interessato da corposi fenomeni di inquinamento è stata acquisita nell’autunno del 1999, allorquando la Procura ha trasmesso al comune gli esiti di una perizia redatta da tecnico incaricato nell’ambito di un contenzioso civile, da cui era emersa appunto la diffusa situazione di inquinamento.

Ricevuta la perizia, il 6.12.99 il Comune ha diffidato ENI, quale responsabile dell’inquinamento e Grifil, quale proprietario di porzione dell’area, ad attivare procedure di bonifica.

Si è innescato un complesso e prolungato procedimento, durante il quale sono stati esaminati ed approvati progetti di bonifica e successive numerose varianti, con l’utilizzo di svariate tecniche e sperimentazioni di altre, rivelatesi inefficaci.

Anche i soggetti che si sono succeduti nella gestione della bonifica sono stati diversi.

Dapprima in una porzione permutata con il Demanio è stata svolta autonomamente la bonifica dell’area su cui è stata insediata la nuova caserma Vigili del Fuoco; quindi con supervisione della stessa procura della Repubblica è stata altrettanto autonomamente svolta la bonifica della parte in cui sono oggi insediati nuovi capannoni della soc. Antoniana. Per quanto riguarda la porzione maggiore del compendio, sono stati attivati distinti procedimenti di bonifica: ENI nella porzione rimasta di sua proprietà e Grifil per la propria. La porzione “ex AGIP” di ENI è stata completata e certificata (come “ex sub distretto 8). Nella parte residua, cosiddetta “porzione Grifil”, la bonifica è stata dapprima svolta dalla società omonima proprietaria della quasi totalità, in parte in modo coordinato, in parte in contrasto con la società Sviluppo Immobiliare, proprietaria di porzione dell’area. A seguito di inerzia, la bonifica è stata riassunta da  ENI, quale soggetto inquinatore, tramite la soc. Foster Wheeler; infine, dal 2005, al posto della soc. Grifil è subentrata la soc. Immobiliare Helios, quale nuova proprietaria e avente interesse a svolgere la bonifica per realizzarvi le previsioni urbanistiche.

Avvalendosi delle varie tecnologie, sono stati a oggi completati e certificati gli interventi relativi ai sub distretti 3 (nel quale è stato realizzato il centro commerciale), 9 e 10 (nel quale è stato finora realizzato un mega-distributore di carburanti), alle aree delle opere di urbanizzazione, all’area del Torrente Cappelletto e all’area della Variante Aurelia.

Inoltre l’impresa ha chiesto di poter ricorrere all’analisi di rischio nelle aree destinate a parco dei sub distretti 2 e 4. Acquisito anche un parere dell’Ufficio legale, si è consentita detta procedura, sia pure apponendo vincoli urbanistici e monetizzando, a favore dell’Amministrazione, i risparmi conseguiti da Helios.

Tra le aree effettivamente bonificate e quelle già oggetto di analisi di rischio, a oggi si può ritenere conclusa la procedura di oltre l’80% della superficie complessiva dell’area “grifil”. Sono stati contestualmente ridotti gli importi delle garanzie finanziarie.

Poiché dal 2013 l’impresa ha peraltro interrotto le operazioni di bonifica nelle porzioni residue, il Comune ha contestato l’inadempienza nel dicembre 2015, minacciando l’attivazione delle procedure sostitutive e l’escussione della fidejussione. Il legale della società ha contro dedotto e successivamente, con ulteriore raccomandata del febbraio 2016, il Comune ha rinnovato la diffida, nei termini già preannunciati.