In sito nazionale di Pitelli SIN è stato istituito nel 1998 con la Legge 246/98 e perimetrato nel 2000 (e modifica nel 2001). cartografia pitelli
La caratterizzazione dell’area è quindi stata oggetto di progettazione, da parte di un nutrito gruppo di lavoro, approvata e finanziata dal Ministero nel 2002, e successivamente eseguita da ARPAL.
Sulla base delle risultanze del piano di caratterizzazione, l’ASL aveva tra l’altro richiesto di mantenere attive le ordinanze sindacali (ordinanza verdure - ordinanza pozzi) già in precedenza emanate circa il divieto dell’uso per scopo potabile o per abbeverare bestiame delle acque dei pozzi, nonché regolamentanti l’uso di prodotti della terra o animali allevati in zona.
Inoltre preso atto degli esiti di queste prime verifiche, e conseguentemente dell’impossibilità di procedere a bonifica in tutte le estesissime aree con superamenti, gli EE.LL., la Regione e il Ministero nel 2008 avviavano un percorso finalizzato all’applicazione della procedura di analisi di rischio sulle aree pubbliche.
L’intenzione di tale percorso, consentito dalle nuove leggi sopravvenute (D. Lvo 152/2006) era quella di fissare nuovi limiti sito-specifici alla qualità dei suoli (CSR), al fine di procedere alla liberalizzazione di quella parte del sito non interessata da fenomeni di inquinamento tali da generare rischi sanitari.
Eseguiti gli approfondimenti e anche integrazioni chieste dal Ministero, ARPAL Relazione analisi di rischio è pervenuta alla classificazione del sito in tre sotto-zone, individuate come dalla seguente Cartografia
La Conferenza di servizi istruttoria del 21 luglio 2011, e la successiva conferenza decisoria del 30 luglio, sulle base di uno studio predisposto da ARPAL che ha classificato il sito in tre sotto-zone, ha ravvisato la possibilità di restituire agli usi legittimi solamente alcune porzioni di territorio sprovviste di uso o attività umana e occupate da bosco, e ha indicato che altre zone, risultate inquinate oltre il rischio consentito, come oggetto di progetto di bonifica specifico. È stata inoltre individuata una fascia intermedia abitata nella quale lo svincolo dovrà essere valutato successivamente, a valle di ulteriori studi e approfondimenti analitici tesi a scongiurare il sussistere di rischi sanitari e ambientali, nonché tesi ad accertare che l'inquinamento riscontrato tragga origine da fenomeni generali, quale l'inquinamento da traffico. Ad oggi la Regione, divenuta competente, come spiegato qui di seguito, non ha disposto tali approfondimenti, per cui il sito è ancora interamente costituito.
Nel gennaio 2013, con decreto ministeriale, http://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2013/03/12/13A02116/sg la gestione del sito di Pitelli è stata demandata alla Regione Liguria in quanto valutato non più di interesse nazionale. La Regione ha quindi individuato uno specifico percorso per la definizione di un quadro programmatorio di intervento diretto alla concreta rimozione dei rifiuti e quant’altro necessario per restituire le aree ai propri usi legittimi, compatibilmente con la messa a disposizione di specifiche risorse finanziarie, che non sono, per il comune mai state concesse.
La Regione, nell’ambito delle proprie istruttorie, ha anche ritenuto opportuno estendere le procedure semplificate di svincolo per i piccoli interventi edilizi di manutenzione, eccetto demolizione e ricostruzione. In particolare si è proceduto allo svincolo di circa una cinquantina di aree oggetto di interventi edilizi attraverso la procedura semplificata estratto cds 2013 condotta dall’Ufficio ambiente su richiesta da parte di privati.
Qui di seguito sono riportati i Decreti e verbali relativamente alle istruttorie condotte dalla Regione:
Il Sito si può suddividere in area a mare ed area a terra. L'area a terra comprende la Discarica di Ruffino Pitelli la cui bonifica è stata approvata con decreto ministeriale Decreto bonifica pitelli e così come la successiva variante approvata con Decreto 29.12.17