La Sala Dante è dedicata ad ospitare rassegne musicali, premi, presentazioni di libri, convegni, concerti, corsi, conferenze e mostre organizzati dall’Amministrazione Comunale e dai Servizi Culturali del Comune della Spezia. L’utilizzo della sala può essere concesso anche esternamente a enti, circoli, associazioni culturali o altri soggetti che ne facciano richiesta previa accettazione da parte della dirigenza dei Servizi Culturali.
La sala dispone di 210 posti a sedere e delle seguenti strumentazioni: 2 microfoni fissi con possibilità di appoggio su asta o su base da tavolo, 1 microfono portatile, videoproiettore, lettore audio e video, registratore, 2 cavi per pc, 1 prolunga con 4, spinotti, schermo mobile alto 2,00 m. e largo 1,93 m.
La sala è sprovvista di computer. E' dotata di collegamento WI FI.
La storia. La Sala Dante fa parte del palazzo scolastico dedicato al nome del Principe Umberto, progettato dall'Ufficio Municipale dei Lavori Pubblici del Comune della Spezia nel 1912. I lavori, diretti dall'Ingegner Ulisse Bonanni, Capo Divisione dell'Ufficio Lavori Pubblici, furono consegnati dall'Impresa dell'Ingegner Nino Ferrari, il primo maggio 1920. Durante il corso dell'opera, l'approvazione del Piano Regolatore, che prevedeva il prolungamento di Piazza Verdi e l'alzamento di un nuovo piano dell'edificio, misero in particolare rilievo la necessità di una decorazione esterna del Palazzo. Si scelse una decorazione in pietra per il cui studio, nel luglio del 1921, fu indetto un concorso fra Architetti, Ingegneri e artisti italiani del quale risultò vincitore l'architetto Armando Titta di Carrara. Contemporaneamente si ravvisò la necessità di dotare il fabbricato, nel quale dovevano riunirsi i più importanti istituti d'insegnamento della città, di un salone per conferenze, letture, assemblee che venne realizzato sopra la palestra. Il 20 settembre 1921 fu affidato allo stesso architetto Armando Titta lo studio della decorazione del salone e per acclamazione, su proposta del professor Bruni, allora assessore, la sala venne intitolata a Dante Alighieri. Il costo del fabbricato si aggirò intorno ai quattro milioni e mezzo, esclusi i lavori ancora da eseguirsi per l'ornamentazione della sala, il cui progetto prevedeva il soffitto a cassettoni in legno a decorazione policroma e il pavimento a mosaico, entrambi realizzati in stile Dugento, per una spesa stimata in lire 200.000 circa (cfr. in "Atti e Statistiche", 45, aprile-maggio 1923). Nel corso degli anni la sala è stata utilizzata per incontri, mostre, piccole conferenze e, verso la metà degli anni Sessanta, le pareti sono state imbiancate e la parte superiore controsoffittata per migliorarne le non ottimali capacità acustiche. Tali interventi hanno dato alla sala quell'aspetto di grande contenitore bianco disadorno in stato di abbandono di fronte al quale si sono trovati i restauratori nel dicembre del 1994 quando iniziarono i lavori di ristrutturazione. Il progetto prevedeva il rifacimento di tutti gli impianti: trattamento aria calda e condizionamento, impianto di illuminazione, rifacimento delle pavimentazioni, nuove decorazioni da eseguirsi sulla base degli studi effettuati su documenti dell'epoca, acquisizione di un'aula del Liceo "Lorenzo Costa" come locale di servizio della sala, ristrutturazione della sala, dei servizi, degli infissi interni ed esterni e delle scale di accesso. In origine il progetto prevedeva che tutti gli impianti fossero canalizzati in una controsoffittatura a copertura della sala e dei locali a servizio della stessa. Tuttavia, durante la demolizione dei pannelli, avvenuta nella primissima fase dei lavori, sono venuti alla luce le decorazioni originarie del 1920 ancora in buono stato di conservazione, felice scoperta che ha portato non pochi problemi alla realizzazione del progetto al quale, per lasciare in vista la decorazione dell'epoca, si sono ovviamente dovute apportare varie modifiche.
Dopo opportuno sopralluogo della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Artistici della Liguria, è stato infatti redatto un nuovo progetto degli impianti che ha consentito la piena fruizione della sala. Il soffitto a cassettoni lignei è stato integralmente recuperato grazie all'utilizzo di tecniche e materiali che ne hanno fatto rivivere i colori e le valenze estetiche, come il grande cornicione a disegni geometrici e cartigli che sotto-linea l'ampiezza e il respiro della sala.
Il principale problema della Sala Dante rimaneva quello dell'acustica (motivo per il quale la sala era stata controsoffittata e rimaneggiata negli anni Sessanta) in gran parte dovuto alla regolarità e all'altezza delle pareti. Il problema è stato risolto con l'apposizione alle pareti di pannelli fonoassorbenti che sono stati trattati e colorati, come le pareti e il soffitto, tramite pitture ad acqua e sono stati inseriti nei riquadri geometrici dettati dalla copertura e dalle grandi finestrature che si affacciano su via Ugo Bassi. Anche i corridoi, le scale e i locali di servizio sono stati oggetto di decorazione seppure in misura minore, ma consentendo di entrare in sintonia con la luce della sala che, grazie alle decorazioni riemerse, ha assunto un tono particolarmente gradevole. A servizio del locale è stata prevista, oltre agli arredi e alle poltrone del palco, la collocazione di 210 poltrone rivestite in velluto azzurro, colore ripreso dalla decorazione dipinta originale. I corridoi di accesso, la scala di entrata, i locali di servizio e i vani accessori, sono stati pavimentati con marmo bianco, mentre nella sala è stato posato un parquet in essenza di Iroko. In prima stesura, il progetto prevedeva il superamento delle barriere architettoniche con la collocazione di un servoscala lungo la via di accesso principale, tuttavia, in un secondo momento, si è preferito rimandare tale ottemperanza prevedendo di realizzarla in concomitanza con l'adeguamento al superamento delle barriere architettoniche del Liceo "Lorenzo Costa". La sala, così ristrutturata, è stata consegnata alla città nel dicembre 1995 ed è stata destinata allo svolgimento degli eventi culturali del Comune e della città.
Modulistica
Per richiedere l’utilizzo è necessario inviare il modulo via e- mail a teatrocivico.amministrazione@comune.sp.it indicando contenuti, date e orari dell’iniziativa.
E’ inoltre possibile presentare il modulo in carta libera presso gli uffici situati presso il Teatro Civico in Piazza Mentana, 1
Tel. 0187 727 519 - Orario: da lunedì a venerdì 9.00 – 13.00 sabato 9.00 – 12.00
Il pagamento avviene dietro emissione di fattura con allegato bollettino PagoPa