Compagnia di San Paolo - Simbiosi 2026 Insieme alla natura per il futuro del pianeta
Il bando Simbiosi ha l’obiettivo di tutelare e conservare il capitale naturale, contrastare il cambiamento climatico e il rischio idrogeologico e infine promuovere una consapevolezza pubblica e individuale sui temi di natura ambientale, nei territori del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. Sono ammessi alla partecipazione gli enti così come indicati nel documento “Linee applicative del Regolamento per le Attività Istituzionali” presente sul sito web della Fondazione Compagnia di San Paolo alla sezione “Documenti Istituzionali”. Ciascun ente potrà presentare una sola proposta progettuale in qualità di proponente unico o ente capofila di un partenariato; è tuttavia ammessa la possibilità di partecipare come partner anche ad altre proposte presentate da altri enti capofila.
Il Bando Simbiosi 2026 è strutturato in tre fasi:
• una prima fase (definita in seguito anche “call for ideas”) di raccolta di proposte preliminari, ovvero idee progettuali che si inseriscano in una delle linee di intervento descritte successivamente, individuino una o più problematiche ambientali e siano coerenti con gli obiettivi del bando;
• una seconda fase rappresentata da un percorso di capacity building, al quale potranno accedere le idee progettuali ritenute più meritevoli, che ha l’obiettivo di rafforzare le competenze in ambito di progettazione e sostenibilità ambientale e offrire un accompagnamento alla progettazione di dettaglio;
• una terza fase, in cui gli enti che hanno partecipato al capacity building avranno la possibilità di presentare una proposta progettuale definitiva, che rappresenta una maturazione dell’idea progettuale candidata nella prima fase e che potrà essere oggetto di finanziamento.
Gli Enti selezionati nella Fase I potranno ricevere un contributo massimo di € 5.000 per la partecipazione alla Fase II del capacity building. Per questa fase non è richiesto alcun cofinanziamento. Il contributo della Fondazione ai progetti selezionati nella Fase III sarà compreso tra un minimo di € 50.000 e un massimo di € 350.000, a seconda delle caratteristiche progettuali. Nella Fase III, il contributo non potrà essere superiore al 75% del budget complessivo di realizzazione del progetto. Alla copertura del restante 25% sono ammesse risorse proprie del capofila e dei partner, contributi pubblici e/o privati, valorizzazioni di beni e servizi forniti in natura da capofila e partner, compresi quelli forniti a titolo gratuito da professionisti ed enti for profit; non potrà essere valorizzata l’attività di volontariato non riconducibile a una prestazione professionale pro bono. Per ulteriori specifiche si rimanda al paragrafo “Spese ammissibili”.
I progetti dovranno:
• realizzarsi in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta o in più di una di queste regioni;
• avere una durata massima triennale;
• avere un taglio applicativo e dovranno generare risultati concreti;
• puntare a rafforzare la resilienza dei territori rispetto alle sfide ambientali oltre a connettere specifiche finalità ambientali con il benessere sociale, la salute e le prospettive di sviluppo delle comunità. Saranno pertanto valutate positivamente le proposte che includano il coinvolgimento attivo della cittadinanza nelle fasi di progettazione dell’iniziativa e/o nelle successive fasi di attuazione e gestione;
• prevedere anche azioni collaterali di sensibilizzazione ed educazione ambientale;
• includere specifiche attività di monitoraggio pre e post-intervento in modo da indicare e quantificare l’effetto migliorativo ascrivibile agli interventi previsti dal progetto;
• non rappresentare progettualità di pura ricerca, in quanto non ammissibili.
I progetti candidati dovranno ricadere in una delle seguenti linee di intervento:
1) Linea capitale naturale – Tutela e conservazione del capitale naturale e delle risorse naturali
In questa linea si potranno candidare progetti di:
• rinaturalizzazione e/o di restituzione di capitale naturale in aree urbane (quali, a titolo esemplificativo, progetti di deimpermeabilizzazione, di realizzazione di parchi, di giardini urbani fruibili, di foreste urbane, di tetti verdi, di raingardens, di food forests, corridoi ecologici…);
• recupero di ecosistemi terrestri, fluviali, lacustri e marini, di habiat costieri e di zone umide;
• riforestazione, tutela e valorizzazione del patrimonio boschivo;
• contrasto all’erosione del suolo e miglioramento dello stato dei suoli; miglioramento ambientale degli agroecosistemi e delle produzioni agricole;
• tutela, recupero e valorizzazione della fauna e flora selvatica, comprese attività di reintroduzione di specie autoctone, ripopolamento, miglioramento degli habitat e riduzione delle pressioni antropiche;
• contrasto alla perdita di biodiversità e azioni di contrasto alla diffusione di specie aliene invasive;
• contrasto al degrado ambientale.
2) Linea cambiamento climatico e rischio idrogeologico
In questa linea sarà possibile candidare progetti che si occupano di:
• promozione degli sforzi verso la neutralità climatica dei centri urbani;
• azioni di adattamento e mitigazione del cambiamento climatico, incluse misure per affrontare ondate di calore, siccità, stress idrico, eventi meteo estremi;
• prevenzione, riduzione e mitigazione del rischio idrogeologico;
• monitoraggio e allerta precoce;
• ridurre sprechi e perdite idriche, migliorare la qualità e la disponibilità dell’acqua, favorire il riuso e l’efficienza, migliorare la gestione delle acque meteoriche.
3) Linea società e ambiente
Questa linea è pensata per candidare progetti che si propongono di:
• favorire la consapevolezza pubblica e individuale riguardo ai benefici dell’investimento nel capitale naturale, anche per le sue ricadute sul benessere e sulla salute delle persone, secondo un approccio di salute circolare;
• favorire la consapevolezza sugli impatti degli inquinanti e promuovere iniziative di sensibilizzazione e advocacy in questo ambito;
• migliorare il sistema di monitoraggio dello stato ecologico degli ecosistemi;
• favorire una fruizione consapevole e rispettosa del patrimonio ambientale;
• migliorare la sostenibilità dei rifugi alpini (ad esempio in termini di smaltimento dei rifiuti e acque reflue, efficientamento idrico o energetico) o di altri luoghi fisici che si occupano di educazione e sensibilizzazione ambientale, valorizzandoli quali luoghi di presidio ambientale.
Il termine di presentazione delle domande per la Fase I è previsto per il 27 febbraio 2026. Entro tale data sarà necessario inviare la richiesta, firmata dal rappresentante legale dell’ente partecipante (se singolo) o del rappresentante legale dell’ente capofila (in caso di partenariato), tramite il sistema ROL (Richiesta On Line) nel sito della Fondazione Compagnia di San Paolo.
Per la consultazione del bando e l'accesso alla piattaforma ROL si rimanda alla pagina:
