Il biennio 2022-2023 ha rappresentato un punto di svolta nella partecipazione culturale della popolazione italiana, segnando l’inizio della ripresa dopo la crisi pandemica. Le restrizioni sanitarie hanno lasciato in eredità nuove abitudini di fruizione in spazi non convenzionali. Parchi, piazze e siti storici, per esempio, si confermano palcoscenici alternativi che permettono un rapporto diretto col territorio e il coinvolgimento dei loro abitanti. In particolare una certa tipologia di festival sta rappresentando una significativa forma di diffusione di contenuti culturali a un pubblico eterogeneo; si tratta di festival definiti partecipativi, dal momento che rispondono alle seguenti caratteristiche:

  • si svolgono in un dato periodo di tempo prevedendo nel corso della/e giornata/e più attività coerenti tra loro con format e linguaggi differenti, sono spesso diffusi e e rendono i territori parte integrante dell’esperienza culturale creando un’atmosfera condivisa e partecipata;

  • mantengono alta la qualità dell’offerta culturale;

  • prevedono un forte radicamento territoriale. Si tratta di iniziative che, con gradi diversi di intensità, nascono per servire comunità specifiche, sono costruite in relazione con esse e, anche al termine, ne mantengono una relazione;

  • prevedono la partecipazione di diversi attori del territorio anche eventualmente attraverso la presenza di partenariati (formali o informali) ampi e compositi, di reti, di accordi o di patti di collaborazione formalizzati. Tali relazioni non rappresentano solo un supporto logistico ma sono anche fonte di progettualità, contenuti, risorse e di condivisione di valori e responsabilità;

  • prevedono una permeabilità con il contesto pubblico all’interno del quale si inseriscono, ovvero utilizzano gli spazi del quotidiano, marginali o carichi di valore simbolico, per favorire il coinvolgimento delle persone;

  • alcuni prevedono, durante l’anno, percorsi di coinvolgimento degli abitanti nella costruzione di momenti di co-progettazione e/o co-gestione, anche con occasioni partecipative/decisionali formali o informali (direttivi, comitati, assemblee, altro…);

  • talvolta prevedono forme di civismo attivo; non ci si riferisce al lavoro volontario culturale che sostituirebbe mansioni specifiche e che andrebbero retribuite, ma ad esperienze non strutturate che vanno a creare un valore aggiunto, per le persone e per l’offerta, e non un servizio/funzione di base;

  • sono attinenti all’accessibilità, in tutte le sue forme prevedono almeno alcune attività gratuite. Laddove è previsto un biglietto a pagamento mettono in campo azioni che facilitano l’accessibilità economica come, ad esempio, il biglietto sospeso o altre modalità.

L’obiettivo delle Linee guida è individuare e sostenere quelle iniziative che mirano a diffondere la partecipazione delle persone e dei territori, sostenendo esperienze culturali che si svolgano fuori casa e dai luoghi convenzionali della cultura, diversificando la base sociale e favorendo un maggior accesso alla cultura per tutte e tutti. Le Linee guida sono rivolte agli enti in possesso dei requisiti soggettivi e oggettivi indispensabili per la presentazione di richieste secondo quanto indicato nelle Linee applicative del Regolamento delle attività istituzionali. Ogni ente ammissibile può presentare una sola richiesta di contributo.

L’iniziativa proposta deve essere caratterizzata dalla presenza di un concept/uno sguardo unitario e specifico e una vocazione a costruire collettivi temporanei di senso aggregati dall’interesse sul tema del festival. Per questa ragione non saranno ammissibili:

  • iniziative alla prima edizione;

  • rassegne, sagre, fiere, stagioni, eventi sportivi;

  • in generale, iniziative che non presentano una dimensione organica (ovvero eventi inseriti all’interno di un cartellone più ampio);

  • iniziative che hanno un periodo di svolgimento pubblico superiore ai 2 mesi (non si fa riferimento ai processi di partecipazione attiva preliminari o successivi ma esclusivamente agli eventi aperti al pubblico);

  • iniziative con una produzione culturale di carattere amatoriale.

Le iniziative per essere ammissibili dovranno inoltre:

  • tenersi in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta;
  • prevedere delle attività gratuite. Laddove è previsto un biglietto a pagamento si richiede la messa in campo di azioni che facilitino l’accessibilità economica come, ad esempio, il biglietto sospeso. Qualsiasi forma di accesso agevolato dovrà essere evidenziato sui canali di comunicazione.

Il contributo richiesto alla Fondazione Compagnia di San Paolo potrà variare da un minimo di € 5.000 ad un massimo di € 30.000 per ciascuna iniziativa. Il contributo richiesto non potrà superare il 40% del costo totale dell’iniziativa.
Le richieste di contributo dovranno essere presentate mediante procedura ROL-Richieste On Line:

  • per i festival che si tengono da settembre 2026 a marzo 2027 le proposte dovranno pervenire entro il 02 aprile 2026 alle ore 15:00.

Per la consultazione delle Linee Guida e l’accesso alla piattaforma ROL si rimanda alla pagina:

https://www.compagniadisanpaolo.it/it/contributi/linee-guida-per-i-festival-partecipativi-2026/?noamp=mobile#1621433782726-ab9ad2a3-ea6c